In questo post cerco di delineare le differenze tra lo Psicologo nel Pubblico e nel Privato ma non si tratta di capire qual è il migliore o il peggiore. Scopo di questo post, come sempre, è informare per fare scelte migliori e più accurate.
Quali sono le differenze tra Psicologo Pubblico e Privato?
Innanzitutto chiariamo: lo Psicologo che lavora nel pubblico è praticamente sempre anche Psicoterapeuta, ed è assunto dall’ASL. Lavora infatti in Ospedali o Case della Salute, ma ha uno stipendio fisso, non ha la partita IVA, e viene remunerato dalle nostre tasse. Lo Psicologo “privato” invece è un Libero Professionista, ha partita IVA, ha un suo studio e si costruisce lo stipendio grazie al compenso richiesto ai suoi pazienti. C’è da sottolineare che anche le sessioni dello Psicologo “privato” sono Prestazioni Sanitarie, e quindi scaricabili in dichiarazione dei redditi. Chiedete sempre la fattura.
Oltre a queste piccole, ma nemmeno troppo, differenze ce ne sono alcune molto importanti. Quando si richiede un appuntamento nel pubblico probabilmente passerà qualche tempo, di solito qualche settimana o anche alcuni mesi. Inoltre si dovrà fare un ticket che darà accesso a 8 sessioni, ma quel ticket è l’unica cosa che si pagherà per queste prestazioni. Tale ticket potrà essere rinnovato una sola volta (in casi eccezionali anche due) e poi il percorso terapeutico dovrà essere interrotto. Nel privato invece l’appuntamento dipende dall’agenda del professionista, ma di solito non passa più di qualche giorno o una settimana, e non c’è un limite massimo di sessioni. La più grande differenza però è il prezzo: nel privato si dovrà pagare ogni singola sessione e abbiamo affrontato in un altro post tale questione.
Non ci sono differenze di qualità: sia nel pubblico che nel privato si possono trovare bravi professionisti o altri un po’ meno bravi. Altre differenze “minori” riguardano il luogo delle sessioni, dall’ospedale a uno studio privato; la possibilità di scegliere il professionista in base alle proprie preferenze (in alcuni ospedali questo potrebbe risultare difficile); le modalità di contatto e le possibilità, effettive, di rimanere in contatto.
Nessuno dei due può prescrivere farmaci, è bene ricordarlo, ed entrambi sono legati agli stessi obblighi scritti nel Codice Deontologico degli Psicologi Italiani.
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