In questo post cercherò di fare chiarezza sui punti fondamentali e le importanti distinzioni che intercorrono nelle varie forme di violenza, tra cui appunto la violenza psicologica
Che cosa significa Violenza?
Innanzitutto una definizione: cos’è la violenza?
La violenza è qualsiasi comportamento atto a forzare la propria volontà su un altro individuo, tramite l’atto fisico stesso o altri tipi di comportamento. La violenza genera sempre un danno di qualche tipo nella vittima, alcune volte anche nel carnefice stesso. La possibilità della violenza fa parte della nostra natura come di tutto il regno animale e non solo, quindi non è tanto la possibilità di essere violenti il problema ma saper scegliere quando esserlo. Nella società odierna la violenza su un altro individuo è praticamente sempre non necessaria, se non come atto di difesa. Per ovvi motivi la violenza, nelle sue molteplici forme, è spesso sanzionabile.
La Violenza Psicologica
Dando per scontato che tutti siamo a conoscenza di cosa sia la violenza fisica passiamo a parlare della Violenza Psicologica. Per Violenza Psicologica si intende qualsiasi atto o comportamento (parole incluse) che portino un altro individuo a comportarsi secondo la volontà, contraria a quella della vittima, di chi mette in atto tale Violenza. Che sia esplicita o implicita, che sia una richiesta diretta o una manovra strategica, la violenza è sempre tale e i suoi effetti sono sempre dannosi per la vittima. Tra gli esempi di violenza psicologica troviamo i ricatti, il comportamento passivo-aggressivo, il gaslighting, la minaccia e molti altri. Da notare che qualsiasi violenza fisica è anche una violenza psicologica ma non è vero il contrario. Oltre a questo sotto l’ombrello della violenza psicologica ricadono anche tutte quelle variazioni tipo violenza morale, violenza sociale (bullismo, mobbing e simili), abuso emotivo e psicologico, e molti altri.
Come identificarla e come difendersene
Come tutte le forme di violenza anche quella psicologica spesso fa presa su una nostra debolezza, il che significa che non è sempre facilmente identificabile. Perché sia più facile bisognerebbe conoscere se stessi sufficientemente bene, conoscere le proprie motivazioni e i propri interessi. Spesso però, in ciascuno di noi, questa conoscenza è molto parziale quindi chi vuole approfittarsene trova una strada più semplice da percorrere. E’ infatti più facile manipolare una persona, perché sempre di manipolazione si parla, nel momento in cui la vittima non conosce la sua reale volontà e diventa così facilmente influenzabile.
Difendersi dalla violenza psicologica è più complicato rispetto a quella fisica. Spesso, nelle persone che hanno subito o che subiscono violenza psicologica, c’è la sensazione che ci sia qualcosa che non va, anche se non è proprio facile identificare cosa. Tale sensazione purtroppo viene frequentemente ignorata finché gli effetti di tale violenza non sono palesi ed è sempre più difficile intervenire o cercare riparo. Se ci si soffermasse subito a cercare di capire bene cosa non va il problema sarebbe di più facile risoluzione. Allo stesso tempo sarebbe molto utile l’opinione di una persona vicino a noi, che abbia così un punto di vista esterno alla relazione in cui è presente la violenza psicologica. Una strategia infatti del manipolatore è l’isolamento della vittima, che così non può confrontarsi con altre persone riguardo a quello che sta succedendo.
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