A volte tradotta in italiano come “Aderenza”, la Compliance è la capacità del paziente di seguire il trattamento, ovvero le indicazioni e il percorso deciso insieme al terapeuta.
Per quanto si possa pensare sia scontato seguire quello che il professionista ci indica come la strada migliore, spesso non è così. Possono esserci vari motivi per questo: le Resistenze, la Stanchezza e i Vantaggi Secondari sono solo alcuni.
Se ci sono difficoltà nella compliance
Quando il terapeuta nota la difficoltà di Compliance da parte del paziente può agire in due modi. Può manifestare la cosa in modo esplicito oppure attendere che il momento sia passato e utilizzare altre strategie. Non è sempre detto che esplicitare il problema sia il modo migliore di agire, a volte bisogna evitarlo per scongiurare un aumento delle resistenze. Altre volte invece è indispensabile per far tirare fuori al paziente le proprie importantissime risorse e lavorare insieme per procedere nel percorso.
Quando tutte le strategie possibili sono state utilizzate e non si riesce a intravedere l’ombra della Compliance, forse è il caso di farsi qualche domanda e cercare di capire se il tipo di percorso suggerito è sbagliato oppure se un rapporto terapeutico positivo tra terapeuta e paziente non è forse troppo difficile da creare. A ogni modo la possibilità di interrompere il percorso non dovrebbe essere vissuta come una sconfitta, ma come la necessità di cambiare radicalmente approccio per permettere al paziente stesso di sviluppare strumenti a lui più congeniali ad individuare una soluzione alle sue problematiche.
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