Il Consenso Informato è un documento che viene fatto firmare a chi verrà sottoposto ad un determinato intervento sanitario di una certa importanza. Per esempio, per gli interventi chirurgici, è obbligatorio. All’interno del Consenso Informato dovrebbero esserci scritte tutte le informazioni riguardanti l’intervento, i rischi associati e in generale quello che può succedere. È una sorta di “difesa” da parte dell’ospedale per garantire che il paziente sia consapevole al cento per cento di quanto sta per accadere. Firmandolo si dà per scontato che il paziente l’abbia letto e compreso, anche se spesso si dà modo di parlare con un membro dello staff se ci fossero domande da porre.
Il consenso informato in un percorso psicologico
Lo psicologo è una professione sanitaria e il Consenso Informato è obbligatorio che sia scritto anche per questa figura professionale. L’obbligatorietà che sia scritto è all’interno di una norma abbastanza recente (2017), è quindi comune che si salti questo passaggio. E’ però buona norma richiederlo comunque, proprio come una fattura nel caso ci sia una proposta di lavorare senza. Ricordate che si tratta di un vostro diritto, oltre che di un obbligo del Professionista, ed è una forma di tutela per il rapporto stesso.
All’interno di un Percorso Psicologico il Consenso Informato prevede alcune difficoltà. Prima di tutto si dovrebbe indicare la durata dell’intervento, cosa improbabile da poter definire in anticipo. In secondo luogo nell’ultimo periodo sono state fatte alcune modifiche a riguardo, sostenendo che si dovrebbero scrivere i propri dati dell’assicurazione all’interno di tale documento, il che risulta un po’ problematico. La situazione, per quanto riguarda questi dettagli, non è ancora del tutto chiara, ma in linea generale lo scopo del Consenso Informato è noto e necessario. Non farlo può essere un indice di scarsa professionalità.
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