Gli Attacchi di Panico vengono descritti in tanti modi perché differenti sono le caratteristiche che presentano a seconda della persona che li prova. In generale, un Attacco di Panico è una sensazione che comincia gradualmente, trasformandosi da Ansia fino a diventare necessità di fuga dal posto in cui ci si trova, anche se di fuga non proprio razionale, perché la propria percezione è quella di stare per morire o stare per impazzire.
Attacchi di panico, i sintomi
I sintomi principali sono sudorazione (calda o fredda), tachicardia, confusione mentale, dolore al petto o al braccio che può simulare, letteralmente, un infarto. Altri sintomi possono essere lo svenimento, l’annebbiamento della vista o la nausea, anche se non c’è un elenco limitato di sintomi possibili, né di sintomi che si presentano sempre.
Attacchi di panico e sistemi di difesa della mente
L’Attacco di Panico, come la maggior parte delle sintomatologie della sfera mentale, è un sistema di difesa che la nostra mente mette in atto quando non riesce più a gestire tutto quello che sta accadendo a livello emotivo, sia che si tratti di una reazione all’ambiente sia che venga dall’interno. Può essere infatti difficile cercare di capirne le ragioni. Molto spesso si tratta di un accumulo di emozioni non espresse (tipicamente rabbia o paura) nel corso di mesi, anni o addirittura da sempre. A volte invece è facile identificare la classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso”, ma spesso è solo l’ultima di una lunga serie. L’Attacco di Panico può presentarsi come evento singolo o diventare un episodio ripetuto. La maggior parte delle volte dà vita ad una serie di comportamenti che si chiamano “condotte di evitamento”. In questo caso il soggetto che prova tali sensazioni cerca di evitare i posti dove le ha provate, restringendo sempre di più le sue possibilità. Per quanto sembri la cosa più logica da fare, spesso dà inizio ad un circolo vizioso che non finisce facilmente senza un aiuto esterno.
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